venerdì 13 novembre 2009

Udine, Girano sms truffa sulla pelle dei bambini


Fonte: Messaggero Veneto

Falso appello alla donazione di sangue per una piccola gravemente malata. Numero falso
I messaggini e le mail sono arrivate anche nel vicino Veneto, dove si minacciano querele Intanto sono 6 mila, nel Friuli occidentale, i donatori attivi. Ogni anno 500 nuovi iscritti
«Devi donare sangue per salvare la vita a una bambina di tre anni malata di leucemia fulminante». Il messaggio sms, anonimo, agghiacciante, da settimane sta tempestando molti telefonini. Anche all’Avis di Pordenone, così come in quelle del vicino Veneto, sono subito fioccate le chiamate di persone che si vogliono mettere a disposizione. Non servirà, però: l’sms non è altro che una bufala di pessimo gusto.
Non è la prima volta che l’Avis viene più o meno direttamente coinvolta da messaggi sms inventati. Ma questa volta è stato davvero toccato il fondo. Nel messaggio è stato riportato un numero di telefono risultato, poi, inesistente. E così la gente si è rivolta all’Avis e agli organi d’informazione e sono già spuntati i primi volontari disponibili a un’operazione solidarietà per una necessità fortunatamente inesistente.
In merito, il presidente provinciale dell’Avis di Pordenone Francesco Donno ha ribadito che «l’Avis non usa e non ha mai usato questi mezzi per le donazioni. Non è assolutamente così che funziona la rete sangue in Italia, ma su un preciso e coordinato sistema di compensazione e sostegno reciproco tra le varie regioni». A Treviso si è andati anche oltre, visto che il presidente della locale Avis, Gino Foffano, ha detto: «Se gli sms in questione continueranno a essere spediti anche nei prossimi giorni, sporgerò personalmente denuncia contro ignoti».
Il Pordenonese, dal punto di vista delle donazioni di sangue, è per ora autosufficiente. Sono circa 6 mila i donatori attivi sul territorio del Friuli occidentale e l’Avis provinciale - che registra circa 500 nuovi volontari l’anno - non ha bisogno di cercare volontari tramite sms, anche grazie all’altruismo dei donatori pordenonesi. Il sistema trasfusionale italiano è basato sulla donazione volontaria, altruistica e non remunerata, ma soprattutto governata da meccanismi di controllo regionale da una legge dello Stato. Anche il sangue raro viene mappato: grazie alla rete dell’Avis, è possibile garantire ai bisognosi anche sangue particolare, raro.
L’uso degli sms al massimo può riguardare il contatto personale e protetto da privacy che l’associazione di volontariato può effettuare per chiamare il volontario che ha firmato la liberatoria, in caso di richiesta urgente di donazione. Mentre in questo caso gli sms sono arrivati a caso, a chiunque, creando allarme e apprensione.
Quella che, invece, è una vera necessità è l’esigenza di far fronte comune contro la pandemia dell’influenza. All’orizzonte, infatti, potrebbe verificarsi, proprio a causa di questo nuovo virus (ne parliamo nell’articolo a fianco) il rischio di un calo del sangue messo a disposizione dai volontari. «Noi dell’Avis siamo sicuri che i donatori non si tireranno indietro nemmeno questa volta – ha detto in proposito Donno –. L’impegno che ogni volontario del sangue già rivolge alla donazione periodica del proprio sangue ora va diretto alla vaccinazione, in modo che nel periodo di massima diffusione della influenza A non venga meno la disponibilità di sangue ed emocomponenti a favore dei malati che da quella disponibilità dipendono quotidianamente per cure ed interventi medicali. Siamo anche convinti che questo periodo di rischio sangue possa smuovere gli animi di chi non è ancora donatore, ma senta il dovere civile di impegnarsi e fare il passo molto breve che lo porti a donare il proprio sangue». 

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