mercoledì 19 marzo 2008

Finti volontari truffano 40 persone.

In manette tre giovani napoletani.
Si spacciavano per rappresentanti dell'associazione 'U.N.A.M.I.C.', affiliata 'ONLUS', e tramite artifizi e raggiri sono riusciti a truffare oltre 40 persone facendosi consegnare somme di denaro destinate a malati ed infermi. Arrestati 3 napoletani
Fonte. LaNazione.it



Firenze, 18 marzo 2008 - Per farsi dare soldi dai commercianti di Montespertoli, Impruneta, Tavarnelle e San Casciano, si sono finti volontari di un'associazione che assiste persone malate. Ma sono stati scoperti dai carabinieri e arrestati con l'accusa di truffa. In manette sono finiti tre persone, A. S., 27 anni, B. C., 21 anni, e P. A. D., 35 anni, tutti originari di un comune in provincia di Napoli. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la truffa avrebbe fruttato ai tre circa mille euro. Gli arrestati, secondo quanto emerso da successivi accertamenti, erano già stati denunciati per reati analoghi compiuti in altre province italiane.


Si spacciavano per rappresentanti dell'associazione 'U.N.A.M.I.C.', affiliata 'ONLUS', e tramite artifizi e raggiri sono riusciti a truffare oltre 40 persone tra commercianti e privati cittadini, facendosi consegnare somme di denaro destinate, a loro dire, a malati ed infermi. È quanto accaduto nella giornata di ieri ai danni di residenti di Montespertoli, San Casciano V.P., Tavarnelle V.P. e Impruneta in provincia di Firenze.


Protagonisti della truffa, invece, sono stati tre pregiudicati originari di Castello di Cisterna,in provincia di Napoli che prima di essere fermati dai carabinieri erano riusciti a racimolare quasi mille euro in contanti. Si tratta del 
27enne S.A., del 21enne C. B. e del 35enne A.D.P..


I primi due sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Montespertoli che li hanno sorpresi mentre erano 
intenti a raccogliere i soldi da alcuni commercianti del centro cittadino. Alla richiesta dei militari di mostrare loro la documentazione inerente l'attività svolta, i due, mostrando solo una serie di depliants e opuscoli informativi, dichiaravano di essere delegati dall'associazione 'U.N.A.M.I.C.', affiliata 'ONLUS', a raccogliere fondi in favore di persone gravemente malate ed inferme. I successivi accertamenti, consentivano di appurare che sulla associazione gravava un formale provvedimento di cancellazione dell'associazione dall'anagrafe 'ONLUS' e che pertanto i due non erano assolutamente legittimati ad richiedere denaro ai privati cittadini. Dai blocchetti di ricevute in possesso ai due si poteva, altresì, evincere che gli stessi, nella solo giornata di ieri, erano riusciti a truffare, facendoli cadere in errore per mezzo di artifizi e raggiri, almeno 30 cittadini e commercianti, nei comuni di Montespertoli, Tavarnelle V.P. e San Casciano V.P., facendosi elargire indebitamente la somma complessiva di 710 euro. Per questo i due campani sono stati arrestati con l'accusa di truffa. Ulteriori accertamenti hanno consentito di accertare, che la medesima tecnica era stata utilizzata anche da un altro pregiudicato campano, sicuramente complice dei primi due, nella zona di Impruneta. Anche qui, l'uomo è riuscito a truffare circa dieci persone tra cittadini e commercianti, ricevendo circa 250 euro in contanti. Grazie alle indicazioni ricevute dai Carabinieri di Montespertoli, i militari della Stazione di Impruneta sono riusciti a rintracciare la terza persona A.D.P e ad arrestarlo con la stessa accusa di truffa.


Le verifiche dei militari hanno tra l'altro consentito di accertare che i tre erano stati già controllati in diverse province d'Italia e, in particolare, erano già stati denunciati dai carabinieri di Rieti e Genova sempre per lo stesso reato.

sabato 8 marzo 2008

Ciad: tornano a casa "orfani" rubati da falsa ong francese

Fonte Vita

Rientro nelle rispettive famiglie dei 103 'orfani' del Ciad coinvolti nello scandalo dell'Arche de Zoe.


Il governo del Ciad ha autorizzato il rientro nelle rispettive famiglie dei 103 'orfani' del Ciad coinvolti nello scandalo dell'Arche de Zoe. I bambini - ospitati in un orfanotrofio del Ciad - verranno restituiti ai famigliari prima possibile, ha reso noto l'Unicef.


Sei cooperanti della Ong francese erano stati sorpresi dalle forze dell'ordine ciadiane il 25 ottobre scorso all'aeroporto di Abeche, nella parte orientale del paese, mentre stavano per imbarcarsi su un volo con i bambini, che volevano fare adottare in Europa, perche' - avevano spiegato - erano orfani della regione sudanese del Darfur. Successivamente pero' era emerso che i bimbi non erano del Darfur ma prevalentemente originari del Ciad e che la maggior parte di loro aveva i genitori.


Alcune di queste famiglie avevano spiegato che quando i bambini erano stati portati avevano creduto che venissero trasferiti in una citta' vicina per permettere loro di frequentare la scuola. Il caso aveva provocato molte proteste anti-francesi in Ciad e i sei operatori dell'Arche de Zoe erano stati condannati il 26 dicembre da un tribunale di N'djamena ad una pena di otto anni di lavori forzati. Le autorita' ciadiane avevano quindi accolto la richiesta di un trasferimento dei cittadini francesi in patria dove la condanna era stata commutata il 28 gennaio scorso in otto anni di reclusione.