sabato 29 settembre 2012

Chiedono soldi per beneficenza ma è una truffa


Fonte orticalab.it


Episodio avvenuto a Serino.
Due pregiudicati incastrati dai carabinieri.


Venerdì, 28 Settembre 2012

Prosegue con proficui risultati la strategia di controllo del territorio e contrasto alla criminalità messa in atto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino in questo momento di allarme sociale. Nella mattinata di ieri, nel corso di un normale servizio di pattuglia per la prevenzione dei reati in genere, i militari delle Stazione Carabinieri di Serino hanno notato, parcheggiata ai margini di una strada della cittadina, una Fiat Punto mai vista prima e quindi di certo non appartenente a qualcuno del posto. Sottoposti a controllo i due occupanti, i carabinieri hanno accertato trattarsi di due pregiudicati provenienti da altre provincie: un 60enne originario dell’hinterland napoletano e un 50enne della provincia di Salerno, entrambi disoccupati.
Grazie agli immediati e approfonditi accertamenti condotti sul posto dagli stessi carabinieri, i militari dell’Arma hanno potuto scoprire che i due uomini erano lì con l’intenzione di porre in atto delle truffe ai danni dei negozianti del posto. Infatti, mediante l’esibizione di un certificato di prestazione sanitaria parzialmente contraffatto e richiedendo una donazione per aiutare dei bambini malati/disabili (circostanza assolutamente fasulla), avevano già tentato di truffare ben 3 titolari di altrettanti esercizi commerciali del posto: una macelleria, un bar, una tabaccheria di Serino. Non solo, perché nel corso di quella stessa mattinata erano comunque già riusciti a mettere a segno 3 altre truffe, perpetrate rispettivamente ai danni dei titolari di un noto supermercato di San Michele di Serino, di un negozio di gastronomia di Serino e di un negozio di frutta, ottenendo da loro varie somme di denaro (che gli ingenui commercianti pensavano andassero realmente per quella giusta causa).
Ma non è finita qui, perché nel corso della successiva perquisizione veicolare condotta dai carabinieri sull’autovettura in possesso dei due truffatori, sono stati rinvenuti e sequestrati vari arnesi atti allo scasso: cacciavite, forbici, tronchesi, pinze, torcia, bastone in ferro. Materiale questo sicuramente utilizzabile per commettere – all'occorrenza – anche qualche furto in abitazione o negozio.
Al termine degli accertamenti, i due soggetti sono stati allontanati dal territorio di Serino, con una denuncia penale per truffa e tentata truffa continuata in concorso, nonché per il possesso di grimaldelli e chiavi alterate. Avverso entrambi è stato altresì avviato il procedimento amministrativo per l’irrogazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio, di modo che i due non possano più legalmente tornare nel serinese.


sabato 8 settembre 2012

Truffe beneficenza

Fonte: agenzia-investigazioni.com


I carabinieri del Nas arrivano a denunciare addirittura "un'industria delle truffe per beneficenza" che lascia sorprendentemente basiti coloro i quali da anni sono attivi nel campo col nobile intento di aiutare il prossimo, magari privandosi del superfluo o impiegando tempo e mezzi per collaborare in campagne umanitarie.
Finti spettacoli teatrali sui quali speculare,collette a nome di associazioni inesistenti,società che raccolgono offerte per organizzazioni del tutto ignare della questione! Questi gli esempi più banali!
Lo squallido trucco sta nel saper sfruttare la buona fede delle associazioni di volontariato col loro bisogno di risorse per poi assoldare pensionati o giovani alla ricerca della prima occupazione, i quali vengono ovviamente pagati in nero; successivamente far leva sui buoni sentimenti della gente mirando al denaro.
Sintomatico l'esempio della "società" Emme con sede a Bologna. Essa contattava associazioni no profit proponendo di organizzare spettacoli teatrali per beneficenza. Ai volontari si garantiva un pagamento di 2.500 euro, mentre la società incassava una somma di dieci volte tanto poichè invece di vendere biglietti chiedeva offerte.
Fortunatamente ora si possono agevolmente scoprire questi ignobili malviventi grazie all'aiuto di abili esperti del settore.

venerdì 27 luglio 2012

Beneficenza e truffe

Fonte: TicinoNews


Fanno leva su casi di beneficenza per estorcere denaro e truffare la gente. Intervistato Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale

Dopo il caso emerso questa mattina di una donna che a Olivone ha cercato in alcuni esercizi pubblici di farsi donare soldi per il Circo Tonino (ipotesi smentita dalla famiglia Molnar, anima della compagnia circense) abbiamo chiesto lumi alla polizia sul tema.

I casi di truffa di questo tipo, persone che facendo leva in alcuni casi sulla beneficenza tentano di estorcere denaro, sono in aumento?

> Ascolta l'audio

venerdì 13 luglio 2012

Truffe: attore Edoardo Costa condannato a 3 anni

Fonte ANSA
Si sarebbe appropriato di denaro devoluto in beneficenza.

(ANSA) - MILANO, 12 Lug - Il giudice di Milano, Marina Zelante, ha condannato in abbreviato a tre anni di reclusione e duemila euro di multa Edoardo Costa, il noto attore di fiction accusato di truffa, appropriazione indebita e falso. Per quest'ultimo capo di imputazione l'attore e' stato assolto per mancanza di querela. Stando alle indagini Costa si sarebbe appropriato di parte del denaro che era stato versato in beneficenza all'associazione a favore dei paesi poveri da lui fondata, la C.I.A.K.

Chi investe in volontariato guadagna 4 volte tanto

di Letizia Tortello
Fonte La Stampa


Quasi 87 mila ore di lavoro, per 38 progetti, valgono 1,3 milioni di euro.


TORINO
Quanto vale il lavoro di un volontario? La domanda sembra un controsenso: il volontariato esiste proprio perchè non è pagato. La solidarietà vale molto di più di qualunque moneta. Eppure, facendo due calcoli sulla base dei parametri Istat e dei salari dei dipendenti delle cooperative sociali, anche il tempo trascorso in compagnia di un anziano, ad aiutare un disabile, un malato in ospedale, a servire un senzatetto ha un peso economico. Un valore aggiunto inimmaginabile: 1,3 milioni di euro, ogni 87 mila ore di «lavoro».

Una fonte di ricchezza insostituibile per l’intera collettività. Secondo una ricerca di Camera di Commercio e Idea Solidale, investire in volontariato conviene: si quadruplica il finanziamento iniziale. L’indagine è stata condotta a partire da una rosa di 38 progetti realizzati nell’ambito socio-assistenziale e cofinanziati nel 2009 dal Centro di Servizi della Provincia. Un campione di 40 professionalità diverse, che hanno fornito servizi spesso fondamentali di assistenza, con la peculiarità che nessuno degli operatori è stato remunerato.

«Il nostro aiuto è cruciale proprio perchè va a integrare e non a sostituire il servizio pubblico», spiega Luciano Dematteis, presidente di Idea Solidale. Sarebbe un grave errore considerare il volontariato come un’opportunità per rimpiazzare quelle prestazioni che gli ospedali e le amministrazioni faticano a sovvenzionare. «C’è una soglia democratica che non va superata - aggiunge Dematteis -, i volontari non sono lavoratori specializzati».

La capacità moltiplicatrice degli investimenti, per chi sostiene le associazioni del terzo settore, però, non può essere negata. «Oltre agli aspetti etici e relazionali, esiste un plus economico che da ora in avanti va considerato», aggiunge Aldo Romagnolli, presidente dell’Osservatorio sull’economia civile della Camera di Commercio.

Il volontariato, insomma, non è solo una «risorsa preziosa, in tempi di tagli drastici, soprattutto alle politiche sociali - puntualizza l’assessore provinciale Mariagiuseppina Puglisi -, ma ormai una necessità». L’esercito silenzioso dei volontari è portatore prima di tutto di un incalcolabile valore umano. Conta esperienze straordinarie come quella dei nonni vigile, un’invenzione di cui molte scuole oggi non riescono più a fare a meno, o di quei tanti giovani al servizio di anziani e disabili. «Non comparse, ma veri protagonisti dei nostri centri di assistenza», racconta Paolo Pissia, coordinatore dei volontari del Cepim (Centro persone Down).



sabato 7 luglio 2012

Beneficenza online: come evitare le truffe

di Michele Ciceri
Fonte Idee Green


Social media e mailing sono gli strumenti dei truffatori online

Il mondo online e offline pullula di organizzazioni fraudolente che dichiarano di occuparsi di raccolta fondi per le più disparate cause caritatevoli. I truffatori online - prevalentemente attraverso social media e comunicazioni elettroniche - fanno del loro meglio per toccare le corde del cuore di chi intende invece agire a fin di bene.

Queste frodi registrano dei veri e propri picchi, in particolare durante i periodi di vacanze e dopo gravi calamità (il terremoto in Emilia Romagna per esempio). I truffatori spesso si mettono nei panni di enti di beneficenza conosciuti o creano organizzazioni disoneste che fingono di offrire aiuto alle vittime di un determinato evento, sperando di far leva sulla natura altruistica delle persone in tutto il mondo. Secondo l’FBI – guardando per esempio alla realtà americana - dei  4.000 siti web istituiti per assistere le vittime in seguito all’uragano Katrina, ben il 60% in realtà era fasullo.


Con il termine Charity Scam si definisce proprio una truffa organizzata secondo i meccanismi della beneficenza online. In alcuni casi, è difficile distinguere ciò che è reale e serio da una truffa. Alcune organizzazioni fraudolente utilizzano nomi molto simili a quelli di enti di beneficenza esistenti enti. Per ottenere donazioni inviano messaggi di spam attraverso e-mail, social media o popup.

Oltre a richiedere un contributo in soldi, queste e-mail (veri e propri phishing) possono anche indurre a fornire informazioni personali quali nomi utente, password, informazioni finanziarie, ecc, ognuna delle quali può essere utilizzata per il furto d’identità.

Gli esperti di Zone Alarm, divisione consumer dell’azienda Check Point, leader mondiale nei sistemi di sicurezza IT, spiegano che gli hacker inoltre utilizzano una tecnica chiamata SEO poisoning per ingannare gli utenti. Sapendo che la maggior parte delle persone attinge alle notizie online, gli hacker creano siti web infettati da malware e falsano i risultati di una ricerca per parole chiave - quali ad esempio ‘vittime dell’uragano’ o ‘disastro Giappone’ - così da comparire tra i primi siti della schermata. Cliccando su questi link si sprigiona un malware che trasforma il computer  in una botnet o in informazioni utili per l’hacker.

Cosa fare se si desidera donare in sicurezza?

Utenti desiderosi di donare per una causa, con la certezza di farlo a favore di un legittimo ente di beneficenza, possono seguire questi suggerimenti:


  • Non rispondere o aprire allegati di mail non richieste, che affermano di provenire da organizzazioni di beneficenza.
  • Donare direttamente attraverso il sito web dell’organizzazione. Non seguire link da e-mail verso siti di donazione e non permettere a uno singolo individuo o a un’organizzazione terza di donare a proprio nome.
  • Contattare l’ente caritatevole direttamente per autenticare la raccolta fondi (utilizzare un numero di telefono locale o comunque riconosciuto a livello nazionale, non il numero di telefono indicato nella e-mail).
  • Verificare con attenzione il nominativo dell’organizzazione che richiede la donazione, in particolare se simile a quello di un’organizzazione più nota.
  • Non divulgare informazioni personali quali codice fiscale e/o numero di tessera sanitaria.
  • Prendere nota dell’indirizzo web dell’organizzazione. La maggior parte delle organizzazioni no-profit legittime terminano in .org, non in .com.
  • Diffidare di sollecitazioni provenienti da parte di coloro che affermano di essere vittime stesse, sopravvissute a un disastro molto pubblicizzato.

“I criminali su Internet sono furbi. Essere informati sulle loro tattiche può servire ad impedire di essere truffati. Tuttavia, nonostante tutte le precauzioni, è possibile caderne vittima”, afferma Bari Abdul, vice presidente e responsabile di ZoneAlarm. “Se ritenete di essere stati presi di mira da un artista della truffa via Internet, è importante contattare le autorità competenti, come per sporgere denuncia. Questo può forse permettervi di recuperare i vostri soldi, ma può sicuramente essere utile a prevenire altri casi.”

sabato 19 maggio 2012

Falsa beneficenza: Gdf Perugia incastra finte Onlus, 11 arresti

Fonte: TMNews

L'associazione operava in diverse regioni italiane

Roma, (TMNews) - Raccoglievano soldi per beneficenza. O così dicevano. Ma la Guardia di Finanza di Perugia ha incastrato l'associazione a delinquere dedita alla truffa tramite Onlus 'tarocche'. In manette sono finite 11 persone, grazie alla complessa attività di indagine durata circa un anno delle Fiamme Gialle condotta tra Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia e Puglia.L'attività scaturisce da una segnalazione al '117' di un giornalista della trasmissione televisiva "Le Iene", che informava che a Perugia, nei pressi dell'ospedale, era in corso una raccolta non autorizzata di somme di denaro per finalità benefiche da parte di appartenenti a una sedicente Onlus.L'obiettivo era ottenere denaro formalmente per progetti filantropici, ma di fatto finalizzate ad arricchire i promotori dell'associazione criminale, radicata nella Capitale. Tra la documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni, numerosi blocchetti di ricevute consegnate ai donatori a fronte dell'avvenuta offerta che hanno permesso di ricostruire l'ammontare delle somme raccolte in pochi mesi di attività pari a circa 60mila euro a fronte dei quali erano state effettuate donazioni per soli 900 euro.

giovedì 12 aprile 2012

Soldi e finte onlus, ecco il "cerchio magico"della rossa Salerno

di Gian Marco Chiocci
Fonte: Il Giornale.it

L’inchiesta che imbarazza l’ex presidente pd della Provincia Villani

nostro inviato a Salerno
Il «cerchio» è quello che si sta stringendo attorno ai piani alti della politica salernitana. E di «magico», in questa storia, ci sarebbe solo il talento nell’arraffare fondi pubblici stanziati per improponibili onlus, e in realtà «stornati» per esigenze politiche personali.


Il centrosinistra di qua come la Lega di Belsito di su, ironizzano gli addetti ai lavori stando a quel che traspare dalle indagini sulle centinaia di migliaia di euro spesi per la (fallimentare) campagna elettorale in lista pro Pd dell’ex presidente della Provincia, Angelo Villani, già 11 mesi ai domiciliari per una bancarotta, nato politicamente con la Margherita, dato oggi vicino all’Udc. Fondi neri «raccolti» dai suoi più stretti collaboratori e da una cricca di prestanome e parenti a loro collegati a costo di dissanguare le casse dell’Ente già dal giorno dopo l’insediamento. Il meccanismo, svelato da un’inchiesta con 21 indagati e 5 arrestati (tra cui l’ex Margherita, suo strettissimo collaboratore, Vittorio Aliberti) era semplice: funzionari della Provincia compiacenti autorizzavano contributi fino a cinque zeri a onlus fantasma per progetti di utilità sociale e di rilancio del territorio.

Iniziative raffazzonate, copiate anche dal web, o addirittura inesistenti o con titoli che sembrano usciti dalla penna di un burocrate pazzo (12mila euro per la «Campagna di sensibilizzazione del ruolo della donna nella società moderna rafforzando il ruolo della donna nelle società tradizionali europee per vedere riconosciuti i diritti politici e sociali nelle forme ufficiali raggiungendo stati ottimali in cui le donne godano pienamente dell’eguaglianza giuridica rispetto agli uomini»). I contributi, quasi tutti provenienti dal settore Presidenza, spesso erano consegnati in contanti. E talvolta capitava che le medesime somme fossero bonificate sui conti correnti dei funzionari che li avevano autorizzati. Tutto questo è accaduto durante il regno di Villani, dal 2005 al 2009.

Alcuni indagati, come la cognata di Aliberti, Sabrina Primaverile, hanno già iniziato a vuotare il sacco davanti ai giudici. La donna ha confermato che una parte del tesoretto è stata utilizzata per finanziare la volata dell’ex presidente alle ultime provinciali, perse contro lo sfidante Edmondo Cirielli. Un’altra indagata, Giovanna Musumeci, a verbale racconta cose devastanti, intervallate a malori e a lunghissimi omissis.

«Quando fui coinvolta nelle vicende del capitolo di bilancio Borsa Mediterranea - dice - assistetti a un colloquio tra Calenda, (omissis) e Vittorio Aliberti: i tre discutevano su questi soldi che servivano all’imminente campagna elettorale del maggio 2009. Calenda disse che quel capitolo non si poteva toccare, la destinazione era vincolata. Sapendo che Villani non avrebbe vinto le elezioni immaginava che il successivo presidente si sarebbe subito accorto dell’indebito utilizzo del capitolo». Cosa che puntualmente avvenne. Il successore, Edmondo Cirielli, quota Pdl, trovò ammanchi pazzeschi e denunciò tutto. «Successivamente il colloquio proseguì tra (...) e Calenda nella stanza di quest’ultimo - continua a verbale la Musumeci - (...) nel corso del quale il Calenda ribadì quanto già affermato dal (...) con riferimento all’inopportunità dell’utilizzo dei fondi “Borsa Mediterranea” per la campagna elettorale. Voglio chiarire che non si parlò di acquisto di materiale pubblicitario tipico delle campagne elettorali. Si capiva che trattavasi di elargizione da effettuare in occasione della campagna elettorale onde garantire il riscontro elettorale al Presidente uscente».

Alle sue rimostranze, le venne risposto che «tali erano stati gli ordini del Presidente, le determine venivano firmate, i fondi c’erano, e poi si sarebbe visto». Gli accertamenti dei pm puntano a scoprire il livello di copertura politica (Villani non è indagato) per elargizioni a raffica con motivazioni singolari: dai 9mila euro per «la storia e l’evoluzione del servizio postale nel trascorrere dei tempi», ai 53mila dell’iniziativa «Bracigliano in cartolina», fino ai 257mila euro per una «inesistente associazione onlus».

(ha collaborato Simone Di Meo)