martedì 22 settembre 2009

Io faccio la spesa giusta", il mercato equo vale oltre 40 mln di euro

Fonte fairtradeitalia.it


Ottobre all'insegna del commercio equo e solidale, un mercato in crescita continua. Torna infatti dal 17 al 25 ottobre, giunta alla sesta edizione, "Io faccio la spesa giusta", la settimana nazionale organizzata da Fairtrade Italia in collaborazione con Legambiente, Banca popolare Etica, Movimento Consumatori, Arci e Librerie Feltrinelli. I numeri: il mercato è passato in Italia da 39 milioni di euro del 2007 (valore al consumo) ai 43,5 milioni del 2008 e, in tutto il mondo, da 2,3 a 2,9 miliardi di euro.
La settimana coinvolgerà tremila punti vendita della piccola e grande distribuzione, ristoranti e self service. L'iniziativa coinvolgerà infatti i supermercati Auchan, Carrefour, Conad, Coop, Crai, Lidl, Naturasì con promozioni e materiali che evidenzieranno le referenze equosolidali, i ristoranti aderenti a Io faccio la cena giusta, le filiali di Banca popolare Etica, piazze e banchetti organizzati da Legambiente e Movimento consumatori, mentre nelle Librerie Feltrinelli si svolgerà la presentazione del libro "Equo & Solidale. Un ricettario per tutti i giorni" (edizione Tecniche Nuove) che propone più di 100 ricette con ingredienti di commercio equo e solidale.

sabato 5 settembre 2009

Trasparenza per gli aiuti umanitari

Fonte: Cooperazione Italiana allo Sviluppo



”Occorre moralizzare il mercato dell’aiuto umanitario, un mercato in piena espansione, rafforzando i dispositivi di controllo a monte e di valutazione a posteriori, se vogliamo che sia pienamente efficace e che l’aiuto raggiunga davvero le popolazioni bisognose”: è la raccomandazione di un ricercatore francese, Laurent Vidal, ospite a Dakar (Senegal) di una conferenza sul tema dell’antropologia dell’aiuto umanitario allo sviluppo.
In un’intervista al quotidiano Walfadjri, Vidal ha messo in guardia da alcune organizzazioni non governative (Ong) di facciata che hanno solo interessi di lucro. ”Nel momento in cui nel Nord del mondo si pensa di poter aiutare e nel Sud esistono persone che pensano di poter svolgere un ruolo d’intermediazione – ha sostenuto il ricercatore - viene a crearsi un mercato, con il rischio di assistere a sottrazioni di fondi”.
D’altro canto, aggiunge Vidal, senza Ong sta ai governi gestire gli aiuti nella massima trasparenza, una condizione non sempre garantita. Partendo dal caso dell’Arca di Zoe, organizzazione francese protagonista nel 2007 di uno scandalo di adozioni illegali di bambini del Ciad, Vidal ha guidato una ricerca sul tema dell’”antropologia dell’aiuto umanitario e dello sviluppo” e i suoi effetti sulle dinamiche sociali. (Misna)

venerdì 4 settembre 2009

Necessario più controllo sugli aiuti umanitari e sulle ong?

Fonte: Lentespessa


Da Dakar, dove partecipa a una conferenza sull'antropologia dell'aiuto umanitario allo sviluppo, il ricercatore francese Laurent Vidal, fa riflettere sul rischio che talvolta si corre che le iniziative di aiuto umanitario portate avanti dalle ONG (Organizzazioni Non Governative) si trasformino in iniziative commerciali con l'unico fine del lucro personale dei promotori. E' dal 2007 che Vidal sta lavorando a una ricerca sul tema dell'antropologia dell’aiuto umanitario e dello sviluppo”, sulle sue dinamiche e sui suoi effetti sulle comunità destinatarie delle azioni di aiuto. In quell'anno purtroppo una ONG francese, l'Arca di Zoe, fu coinvolta in uno scandalo di adozioni illegali di bambini del Ciad. E dopo 2 anni di ricerca, Laurent Vidal è arrivato alla conclusione che probabilmente occorre moralizzare e controllare tutte le realtà protagoniste di aiuti umanitari, in quanto vi sono alcune ONG che sono tali solo di facciata, mentre in realtà hanno solo interessi di lucro. Del resto, sottolinea Vidal, quello degli aiuti umanitari può essere percepito come un mercato in via di espansione, dove alcuni facoltosi del Nord del mondo si possono inserire per fare affari grazie alla complicità di intermediari del posto che vogliono arricchirsi; il tutto sotto la facciata dell'aiuto umanitario. L'appello di Vidal si propone quindi come invito a controllare che i soldi che vengono mandati nei paesi in via di sviluppo dai paesi più ricchi arrivino veramente alle persone che più ne hanno bisogno.