lunedì 4 marzo 2013

Beneficenza truffa per una bimba malata

Di SONIA GIOIA
Fonte: Repubblica.it

BRINDISI - Si presentavano come moderne dame di carità, disponibili a prestare la loro opera per cause buone, come raccogliere fondi per una bimba di Ostuni affetta da una grave patologia alla spina dorsale. La 13enne e la sua famiglia non hanno mai visto un soldo, ma le imprenditrici della solidarietà e i loro compari hanno incassato cifre pari a 15mila euro mensili. Cinque donne, fra cui una minorenne, tutte tarantine, sono state stanate dai carabinieri di Villa Castelli mentre facevano la questua in nome della bimba malata. Sono finite nel registro degli indagati per concorso in truffa, abuso della credulità popolare e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Nella borsa della minore è stato ritrovato infatti un coltello di tipo proibito. Le indagini sono partite dal volantino-shock con il quale le dame di carità facevano appello al buon cuore della gente, sul quale sotto la scritta "Aiutiamo Michela", comparivano le foto della spina dorsale della bimba. Michela (il nome è di fantasia) e la sua malattia sono le uniche cose vere di questa storia, imbastita ad arte per lucrare sul dolore. La ragazzina vive ad Ostuni con i genitori, che hanno raccontato ai carabinieri di essere stati avvicinati, a gennaio scorso, da due donne promotrici di una fantomatica associazione. Le due presunte truffatrici si erano presentate a casa della coppia, proponendosi per la raccolta di beneficenza. Il papà della bimba aveva però declinato l' offerta, visto che grazie al contributo volontario (e reale) di amici e conoscenti, erano riusciti a mettere insieme il denaro per sottoporre la bimba all'intervento salva-vita, eseguito con successo a Barcellona nelle scorse settimane. Il rifiuto dei genitori non ha scoraggiato le truffatrici, che hanno costituito una associazione con sede a Taranto, con tanto di conto corrente e codice fiscale, con corredo di sito web, volantini e blocchetto di ricevute rilasciate per ogni obolo. I controlli dei militari hanno però accertato che il conto era stato chiuso a maggio del 2012, e da un controllo effettuato telematicamente tramite l' Agenzia delle Entrate, anche il codice fiscale è risultato inesistente. Messinscena replicata da un capo all'altro della Puglia e della Basilicata, con un'armata di circa 25 volontari. Il blitz dei carabinieri è scattato ieri. In tre, fra cui la minorenne, sono stati trovati in giro per Villa Castelli, in tasca avevano complessivamente 800 euro in contanti. Soldi, volantini, e materiale vario sono stati sottoposti a sequestro. Non era la prima volta, gli investigatori hanno scoperto che in passato avevano anche raccolto fondi per un orfanotrofio in India, inesistente.