L'attore e' accusato di essersi impossessato di 570mila euro per i bambini.
Fonte ANSA
MILANO - La Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti del noto attore di fiction, tra cui 'Vivere', Edoardo Costa, accusato di essersi appropriato di circa 570 mila euro versati in beneficenza alla associazione a favore dei bambini dei Paesi poveri da lui fondata, C.I.A.K.. Nelle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal pm Bruna Albertini, sono ipotizzati i reati di truffa, falso e appropriazione indebita. L'inchiesta è nata dopo alcuni servizi televisivi di Striscia la Notiza e Italian Job. La Gdf in queste ore sta notificando l'avviso di conclusione dell'inchiesta.
L'inchiesta, nata nel 2008 in seguito alle denunce andate in onda in tv, si riproponeva di verificare se le somme raccolte in occasione di eventi e serate di beneficenza, attraverso la C.I.A.K., l'associazione senza scopo di lucro, fondata e presieduta dallo stesso attore, fossero state effettivamente destinate alle attività progettuali pubblicizzate in favore di soggetti bisognosi: in particolare aiutare i bambini dei Paesi più poveri nel mondo, ai quali però secondo investigatori e inquirenti, sarebbe arrivato ben poco di questo denaro. In base alla la ricostruzione dei finanzieri, la Onlus avrebbe destinato realmente allo scopo dichiarato solo una piccola percentuale del denaro ricevuto in beneficenza. Dei circa 650.000 euro raccolti, solo 80.000 sarebbero stati destinati all'assistenza dei bambini. Si ritiene però che la cifra raccolta sia stata in realtà molto superiore, poiché non è stato possibile quantificare tutto il denaro drenato nel corso dei vari eventi. Questo perché nella maggior parte dei casi l'associazione raccoglieva denaro contante, di difficile tracciabilità. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro 7.325 libri fotografici, relativi ai progetti benefici promossi dall' associazione, le cui spese di realizzazione sono state pagate utilizzando denaro proveniente dalle oblazioni di aziende o privati cittadini. Costa, che rischia il processo, è così indagato per truffa aggravata, appropriazione indebita, falso ideologico e materiale e uso di atto falso.
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