martedì 4 ottobre 2011

Vigevano, false onlus raggirano cittadini

Propongono raccolte fondi inventate
di U.Z.
Fonte: Il Giorno


Denuncia della commissione Sanità del comune dopo una raffica di segnalazioni sul territorio. L'appello: "Fidatevi solo di chi mostra documenti e insegne ben riconoscibili"


Vigevano, 4 ottobre 2011 - Evitare che la generosità dei vigevanesi possa diventare un canale privilegiato per la raccolta fraudolenta di fondi. La segnalazione arriva dalla presidente della Commissione Sanità del Comune, Paola Cavallini. «Nell’arco di alcuni mesi — racconta — abbiamo raccolto numerose segnalazioni da parte dei cittadini, riguardanti la presenza di personaggi non ben identificati, in diversi luoghi della città, che facevano raccolte di fondi per fantomatiche associazioni. Un fatto che, tra le altre cose, penalizza in modo grave le associazioni che a Vigevano operano con tutte le autorizzazioni».



«È bene ricordare — continua Cavallini — che per essere autorizzati alla raccolta fondi è necessario disporre di tutti i documenti necessari, generalmente rilasciati dal Comune, che si fa garante della liceità dell’operazione. Tutto deve essere documentato per iscritto ed esibito a richiesta dei cittadini. Per evitare questi ostacoli c’è chi sceglie di fare queste raccolte in spazi privati, come ad esempio i piazzali dei supermercati, per stazionare sui quali è sufficiente l’autorizzazione della direzione».

Denunce, al momento, non ne sono state presentate. «Ma riteniamo giusto mettere in allerta i cittadini perché evitino di finire vittime di raggiri e segnalino questi comportamenti». A proposito di segnalazioni, nel sono arrivate nei mesi scorsi da alcuni supermarket e dalla zona del cimitero. «Nel primo caso — svela Cavallini — per evitare ulteriori problemi, le direzioni hanno negato lo spazio a tutti, penalizzando così anche chi opera nella piena liceità. E la cosa ha avuto un riflesso anche sui cittadini che, per evitare di essere raggirati, non partecipano alle raccolte di fondi».

L’argomento è delicato, perché accanto a Croce Azzurra e Croce Rossa, attive da decenni a Vigevano, gravitano alcune associazioni lomelline che hanno comunque la città come fulcro della loro attività, e altre dai connotati non del tutto chiari. Muoversi in questa giungla non è facile. «Noi siamo sul territorio da decenni, la cittadinanza ci conosce e si rivolge a noi in caso di necessità — commenta Carmelo Tindiglia, presidente della Croce Azzurra —. Queste situazioni non chiare ci penalizzano». Sulla stessa lunghezza d’onda Cesare Curti, commissario della Croce Rossa.

«Quando avviamo queste raccolte di fondi si muove una intera struttura fatta di uomini e mezzi, con le insegne in vista, in modo da essere riconosciuti. Altri invece si muovono spesso con un solo mezzo, quasi sempre senza insegne. Anche questo è un sistema utile ai cittadini per non confondersi». Le prime segnalazioni sono arrivate a inizio dello scorso novembre a Vigevano. Ma di recente, due giovani sono stati denunciati a Voghera perché in pieno centro raccoglievano fondi per una Onlus in realtà mai iscritta ad alcun albo.

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